La Grafologia

Che cos'è

L’atto di scrivere è un atto complesso e inconscio che lascia una traccia di sé unica.

Compito del consulente grafologo, in base al settore per cui viene chiamato è quello di analizzare il tracciato grafico nella sua interezza secondo parametri differenti, a seconda che l’analisi si svolga in ambito peritale giudiziario, attitudinale, educativo o aziendale.

Analisi della scrittura

Perché è utile?

Si può richiedere al grafologo l’analisi della propria scrittura per una conoscenza strettamente personale, comprendere meglio se stessi, per conoscere i propri punti di forza e le aree che richiedono una maggiore consapevolezza e miglioramento.

Oppure in ambito professionale per scrivere un CV che metta in evidenza i propri punti di forza che possono essere competenze trasversali utili al selezionatore.

Cenni storici

La grafologia nasce in Francia nel 1870 circa, con l’abate Jean Hippolyte Michon che tramite la sua opera “Système de Grapholigie” mette le basi per questa disciplina. Successivamente l’allievo Crepieux Jamin sviluppa e amplia gli studi del maestro, definendo regole e precetti che sono considerati validi ancora oggi e sono largamente utilizzati dai periti grafologi professionisti.

In seguito la grafologia si arricchisce grazie al lavoro di altri studiosi europei come lo svizzero Max Pulver e il tedesco Rudolf Klages, i quali introducono alcuni elementi in chiave psicologica freudiana e junghiana.

Sebbene già Crepieux Jamin non si limitasse a considerare il singolo gesto grafico ma lo analizzasse nella sua interezza, in seguito al contributo di questi studiosi la perizia grafologica divenne più ampia e approfondita, includendo nell’analisi anche i concetti di:

• Spazio
• Tratto
• Pressione
• Movimento ed altro

Il nome è universale, in tutte le società serve a significare, a identificare e a classificare. Portare un nome è, prima di tutto, avere un posto riconosciuto nell’ambiente in cui si vive. E’ esistere. Dare un nome a qualcuno, vuol dire, assimilarlo al suo universo e dargli il diritto di viverci.