Il titolo di questa riflessione può sembrare una provocazione, ma lo è, solo in parte.
Negli ultimi anni ho notato in modo sempre più evidente che, la maggior parte dei passeggini che incontro sono sprovvisti dei classici giochi propedeutici, come ad esempio il libricino morbido di tipo sensoriale, che sviluppano i vari sensi, quali
- Tatto
- Udito
- Vista
e i vari giochi colorati adatti ai bambini di quell’età.
A cosa servono questi oggetti sul passeggino e perché sono quasi scomparsi?
Gli oggetti che ho sopra menzionato, servono, non solo per intrattenere i bambini mentre sono portati a passeggio o attendono che l’adulto svolga le sue commissioni, ma sono giochi funzionali alla loro crescita.
Questi giochi stimolano quei sensi, quali tatto, vista, udito indispensabili alla crescita armoniosa del bambino.
Purtroppo negli ultimi anni questi giochi sono quasi scomparsi dai passeggini e sono stati sostituiti dai cellulari.
Sempre più spesso, è un’osservazione che può fare chiunque, nel momento in cui un bambino è nel passeggino ha in mano un cellulare dell’adulto che è con lui, in questo modo il bambino è impegnato a guardare quel piccolo schermo, e non interagisce più con nient’altro.
Tenere in mano un cellulare o tablet non sviluppa nessuno dei sensi sopra citati, anzi alcuni sensi come la vista viene iper sollecitata in modo errato, provocando difficoltà agli occhi, ci sono già diversi studi a livello internazionale che lo dimostrano.
I primi studi al riguardo, arrivano dai paesi asiatici, dove l’utilizzo degli strumenti tecnologici in tenera età è iniziato da molti anni, rispetto a noi. Quello che è emerso è un aumento dei disturbi visivi, in primis un aumento della miopia.
Nei paese asiatici l’uso degli strumenti tecnologici è già presente da molti anni, uno studio condotto in Giappone nel 2019 riporta i seguenti dati:
• nel 34,5% vi è una ridotta acuità visiva nei bambini delle scuole primarie,
• e del 57,47% nei bambini delle scuole secondarie.
A Tokyo oltre il 70% dei bambini delle scuole primarie soffre di miopia. Questo dato è molto allarmante poiché le ripercussioni si vedranno in età adulta, dove si prospettano seri rischi di glaucoma e distacco della retina.
In Italia, la situazione attualmente è meno allarmante, ma altrettanto preoccupante in quanto 1,7 milioni di bambini soffre di miopia.
Il prof. Pasquale Troiano, direttore oculistica dell’ospedale Fatebenefratelli Sacra Famiglia di Erba, in occasione del 18° Congresso Internazionale della SOI, ha rivolto un appello ai genitori perchè limitino l’utilizzo dei dispositivi tecnologici ai propri figli, sostituendo quel tempo con un maggior coinvolgimento famigliare, un tempo maggiore speso all’aria aperta.
Altri studi hanno rivelato, che oltre ad incidere negativamente sulla vista, l’utilizzo precoce del cellulare o dispostivi elettronici, modificherebbe il loro cervello, l’influenza avverrebbe sullo sviluppo del linguaggio e sulla qualità del sonno.
Sulla qualità del sonno è stato dimostrato che la luce blu, emessa da questi strumenti tecnologici, altera il momento sonno/veglia, quindi da vietare l’utilizzo prima di andare a dormire poiché la riduzione della melatonina incide sulla buona qualità del sonno, che come sappiamo è un momento molto importante per la crescita, come spiega il Dott. Pierluigi Innocenti, neurologo e presidente dell’Associazione Scientifica Italiana per la Ricerca e l’Educazione nella Medicina del Sonno: “Durante la notte viene prodotto l’ormone della crescita e se uno dorme meno di questo ormone ne viene prodotto in minori quantità”.
Il Dott. Innocenti e la sua equipe hanno condotto uno studio sulla qualità del sonno dei bambini e di conseguenza sulla loro crescita. Lo studio è stato condotto su 800 bambini di terza elementare, è merso che il 47% di loro dormiva, meno del tempo necessario.
L’attivazione della luce blu non solo inibisce la produzione della melatonina, ma c’è una costante attivazione a livello cerebrale (rispondere ai messaggi, giocare) che non si concilia con il momento del sonno.
Tornando all’influenza negativa sui bambini più piccoli, lo studio condotto dal Cincinnati Children’s Hospital, e pubblicato sulla JAMA Pediatrics, mostra una ricerca che è stata condotta su 47 bambini e bambine tra 3 e 5 anni.
I piccoli sono stati sottoposti a un test che valutava le loro capacità cognitive e a una risonanza magnetica del loro cervello, per stabilire l’integrità della sostanza bianca (la parte che permette il passaggio delle informazioni tra le diverse zone del cervello).
Ai genitori è stato chiesto di compilare un test, indicando quante ore al giorno trascorrono i propri figli con questi strumenti.
I dati hanno dimostrato che i bambini che trascorrono più tempo davanti ai display luminosi, presentano maggiori problematiche di tipo espressivo, un linguaggio meno espressivo, una ridotta capacità a dare un nome agli oggetti, la sostanza bianca reputata al passaggio delle informazioni risulta più bassa.
Questa riduzione incide su un linguaggio adeguato e un’alfabetizzazione corretta.
Il principale autore dello studio, il dott. John Hutton pediatra e ricercatore, sconsiglia l’utilizzo dei dispositivi elettronici ai bambini fino ai tre anni, e afferma: “In questo modo, almeno, i bimbi arrivano all’asilo con una solida base cerebrale”.
Riprendendo il titolo di questo articolo, lasciamo che i bambini osservino il mondo dal loro passeggino, possano i loro occhi guardare i colori del cielo, l’ambiente che hanno intorno, che possano interagire con le persone che incontrano, invece che essere fagocitati da uno schermo che non gli permette di vedere altro, e non sviluppa tutti quei sensi indispensabili per la loro crescita.